Perché bisogna salvare i Borghi d’Europa

Da tempo mi interrogo sul senso dell’Europa, su dove sia rimasto custodito il nucleo identitario che ci ha resi ciò che siamo. La storia di due amici d’infanzia, Ettore e Paolo, nati nello stesso paese, ma cresciuti in mondi oramai diversi, mostra bene questo cambiamento. Ettore e Paolo erano amici da sempre. Quasi coetanei, eranoContinua a leggere “Perché bisogna salvare i Borghi d’Europa”

Dal “Bosco” a “Ljuba senza scarpe”: il richiamo della natura e la riscoperta di una vita più autentica

Negli ultimi tempi, la storia di una famiglia che ha scelto di vivere nel bosco, lontana dalle comodità moderne, ha suscitato un notevole interesse. Questa scelta di tornare a un’esistenza più semplice e in contatto diretto con la natura è vista da molti come un segno dei tempi. Ma non è un caso isolato: giàContinua a leggere “Dal “Bosco” a “Ljuba senza scarpe”: il richiamo della natura e la riscoperta di una vita più autentica”

Storie da supermercato

É uscito oggi, sulla rivista internazionale di arte e cultura “Masticadores”, un mio intero racconto inedito. Si tratta della Storia n 2 di “Storie da Supermercato”, un racconto intriso di realismo magico. Una riflessione socratica e sarcastica sui nostri stili di vita e sulle abitudini della nostra società financ fondata sul consumismo.Cliccando sul link inContinua a leggere “Storie da supermercato”

L’inaffondabile va a Sanremo

Il libro “L’inaffondabile”, scritto a quattro mani con Attilio D’Arielli, é stato selezionato per partecipare a “Sanremo Writers”, presso Casa Sanremo, durante lo svolgimento del più famoso Festival di Sanremo. Ci sarò io a Sanremo a parlare del libro con i giornalisti di RaiPlay. Quindi, per questo, ci vedremo dal 24 Febbraio in poi.

Quello che resta

Ora sono polvere portata dal vento. Sono il fumo che sale in una notte d’inverno. Il caldo di un camino, la fiamma di una stufa. Sono l’accento che tronca le parole, la salsa caduta sulla cenere, un’incrostazione di amido su una giacca di velluto.Non c’è temporale che possa resistermi, non c’è vacanza che possa fermarmi,Continua a leggere “Quello che resta”

Il giorno dopo

Passa il tempo ma la sensazione resta sempre la stessa: il giorno dopo aver fatto qualcosa di importante, ti lascia sempre addosso una certa malinconia, che è un misto tra stanchezza, ansia, consapevolezza di aver fatto qualcosa di irripetibile.Non so se è normale, ma per me è così.

23 novembre 1980

Oggi, 45 anni fa, l’evento che cambiò per sempre le nostre vite: il terremoto dell’Irpinia.Vi lascio il pezzo che ho scritto per il Corriere dell’Irpinia un paio di settimane fa. Il terremotoIo sono Giuseppe Tecce, e il giorno del terremoto del 1980 me lo ricordo bene. Ero piccolo, meno che un adolescente. Eravamo stati tuttoContinua a leggere “23 novembre 1980”

Da Roma all’Irpinia

Come diceva il proverbio antico: tutte le strade portano a Roma. Ciò non toglie che io continui a sentirmi irpino e che la maggior parte dei miei scritti e dei miei articoli parlino del mio territorio, parlino di resilienza, di restanza, e, come spesso dice la mia amica Rosa Bianco, di meridionalismo. Tra l’altro, RosaContinua a leggere “Da Roma all’Irpinia”

Al Gren

Ci sono serate che ti restano nel cuore e questa è una di quelle. Più che un convegno o una presentazione, è stato un soliloquio di oltre un’ora e mezza. Alla fine erano tutti entusiasti e su di giri. L’unico stanco ero io. Le serate al GREN di Napoli, hanno sempre il gusto della cultura,Continua a leggere “Al Gren”

I paesi

I paesi respirano come respira il cuore della terra, si allargano, si stringono, poi emettono uno sbuffo di vapore, infine inspirano ancora.  Non c’è nulla di strano in tutto ciò , è solo il respiro della terra. Spesso le case sono vuote. Vuol dire che chi le abitava è andato via: a volte si vaContinua a leggere “I paesi”