Porterò

Porterò con orgoglio la mia corona di spine: come un novello Gesù, camminerò verso il Golgota. Attraverserò la città vecchia, tra ali di folla, a volte muta a volte rumorosa. 

Ci sarà chi gioirà, chi mi compatirà e chi mi sputerà addosso. Questi ultimi saranno in numero maggiore, perché umanamente è più semplice distaccarsi dal dolore, soprattutto quando non è il proprio. Ma camminerò sempre a testa alta con un mantello che coprirà le mie spalle nude e fragili, marchiate con i colori dell’arcobaleno, e con un copricapo, così come ho sempre fatto in tutta la mia vita. Le feste urlanti degli sciacalli e i banchetti ululanti dei lupi, non sono mai finiti, se non sono finiti dentro a pozzo, che ho prosciugato, a volte, con un pezzo di carta assorbente. Gli assoli dissonanti di individui stonati mi hanno perseguitato da sempre. E accendendo la radio ho ascoltato storie diverse dalla mia, ma, allo stesso modo, cariche di solitudine, saggezza e sofferenza. Ma io camminerò ancora a testa alta e porterò con orgoglio la mia corona di spine, che mi è stata donata da un mondo che corre e che non potrà capire mai ciò che io provo. 

Pubblicato da Giuseppe Tecce

Scrittore di saggi e romanzi

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