Fabrizio guidava senza una meta, quella sera. L’aria pungente dell’inverno invocava pietà a chi cercava riparo dal vento gelido che sferzava i visi temerari dei pedoni. Aveva preferito stare in macchina, girovagare come faceva di solito quando l’umore era stanco, brutto, e di restarsene a casa non aveva nessuna voglia. La routine era sempre quella:Continua a leggere “Per un perduto amor”