Dal “Bosco” a “Ljuba senza scarpe”: il richiamo della natura e la riscoperta di una vita più autentica

Negli ultimi tempi, la storia di una famiglia che ha scelto di vivere nel bosco, lontana dalle comodità moderne, ha suscitato un notevole interesse. Questa scelta di tornare a un’esistenza più semplice e in contatto diretto con la natura è vista da molti come un segno dei tempi. Ma non è un caso isolato: già due anni fa, il romanzo Ljuba senza scarpe anticipava questo desiderio diffuso.
In Ljuba senza scarpe, pubblicato all’inizio del 2023, veniva raccontata la storia di un protagonista che, già allora, sceglieva di vivere scalzo, rifiutando le comodità e le convenzioni della modernità per riscoprire la sacralità del corpo e dell’ambiente. Oggi, vediamo come sempre più persone, non solo in Italia ma anche all’estero, seguono questo richiamo.
Non si tratta solo di un caso isolato: la cosiddetta Rainbow Family, per esempio, riunisce comunità che scelgono di vivere nei boschi, rinunciando a vestiti alla moda, alle comodità moderne, persino alle medicine e alle sostanze stimolanti, per vivere un’esistenza in totale armonia con la natura. Questo movimento rappresenta un bisogno profondo di disconnettersi da un mondo sempre più frenetico e ritrovare un ritmo di vita più autentico.
In conclusione, l’attenzione che oggi diamo a storie come quella della famiglia del bosco ci mostra quanto queste tematiche siano attuali e quanto, già da tempo, ci fosse chi come me, autore di Ljuba senza scarpe, aveva saputo raccontare questa voglia di riscoprire un contatto più puro e naturale con il mondo che ci circonda.

Pubblicato da Giuseppe Tecce

Scrittore di saggi e romanzi

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