Borghi e sogni

Vi lascio un pezzo tratto da un monologo teatrale che ho scritto questa notte:

Voi li chiamate borghi.
Io li chiamo palpebre:
palpebre che custodiscono il sonno della terra, che si chiudono e si aprono al mio passaggio, che tremano quando annuncio l’arrivo dell’inverno o quando porto il primo profumo di grano maturo.
È in questi luoghi che io vivo davvero.

Pubblicato da Giuseppe Tecce

Scrittore di saggi e romanzi

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