Tra la via Appia e l’Est

Questa mattina ho approfittato della luce limpida di febbraio per fare una passeggiata da Sturno a Gesualdo, nel cuore dell’Irpinia d’Oriente. Ho attraversato l’Appia antica – per i locali, semplicemente, l’Otica – lasciando che il tempo scivolasse tra i pensieri, accompagnato dalla voce di Sergio Cammariere e dalla sua “Vita d’artista”.


«Senza orari e padroni, senza avere mai un posto sicuro», canta Cammariere, e in quelle parole ho ritrovato la solitudine di chi sceglie il cammino dell’arte, la libertà di chi vive tra sogni e inquietudini. E mentre il sole accarezzava la strada, mi è tornata in mente una frase di Maurizio Del Greco: “ricorda che più farai strada, più ti ritroverai da solo, perché chi arriva al traguardo, chi arriva in cima, arriva sempre da solo.”
Forse è vero, forse no, forse ogni passo ci avvicina alla meta, ma ci lascia sempre più soli nel viaggio. «Però l’arte, qualunque essa sia, è passione, sofferenza e amore»… e allora si va avanti, un passo dopo l’altro, cercando nel vento e nelle parole la compagnia di chi ci ha preceduti su questa strada bellissima e senza fine.

Pubblicato da Giuseppe Tecce

Scrittore di saggi e romanzi

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