In questi giorni festeggio i miei primi 25 anni di attività nel mondo del sociale.
Quando ho cominciato a muovere i primi passi in questo mondo ero un ragazzino, con una laurea in Giurisprudenza e tanti sogni da realizzare.
Avrei potuto fare l’avvocato, o forse l’impiegato pubblico, ma sarebbe stato troppo scontato. Chi mi conosce, sa bene che sono una persona eclettica, a cui non piacciono le etichette, a cui piace essere fuori dagli schemi, ma sempre e per sempre dalla parte delle persone più fragili, degli svantaggiati, di coloro che hanno bisogno di sostegno, sia fisico che morale.
Si, sono 25 anni che mi occupo di sociale e lo faccio, con gli amici di una vita, in una delle zone più svantaggiate d’Italia. Lo facciamo con pochi soldi, con poche risorse umane, con pochi servizi territoriali, ma con tanto amore, tanti sorrisi, perché ci divertiamo da morire, pur facendo cose serissime.
È proprio vero quello che si dice: se scegli un lavoro che ami, non lavorerai nemmeno un giorno della tua vita. Ora, sono quasi tre anni che mi sono preso carico delle persone anziane della piccola comunità di Sturno, un piccolo comune dell’Alta Irpinia, e continuo a farlo con assiduità quotidiana e tanta passione, tutto per far sì che loro stiano un po’ meglio, per portare quei servizi che sui nostri territori mancano e per animare una comunità che ha poche risorse da mettere in campo.
Sono 25 anni che faccio il lavoro più bello del mondo!
