È facile confondersi nei colori dell’alba, passando dal rosa pallido del viso all’arancio del cielo, obbedendo a un bisogno immateriale di dissacrare immagini e colori.
Luce e ombra si intrecciano in un respiro che non appartiene a nessuno, un soffio di seta che sfiora i margini del reame. Le case addormentate tremano sotto il peso di sogni mai sognati, e le finestre socchiuse trattengono segreti in bilico tra la notte e il giorno.
Nel chiarore incerto, le forme si dissolvono come nebbia risucchiata dal vento, mentre un canto lontano — forse solo il sussurro della terra — si insinua tra i rami spogli. I colori non sono che illusioni in rivolta, fantasmi di luce in cerca di una voce.
Un istante ancora, e il cielo cambierà volto: il tempo si scioglie tra le dita, scivola come sabbia d’oro, lasciando dietro di sé solo il silenzio di ciò che non è mai stato.
