
In ogni luogo, in ogni paese, in ogni borgo, per quanto piccolo possa essere, si incontrano sempre tre personaggi: il letterato, l’artista e il filosofo. Non c’è nulla da fare, è una regola ferrea che si applica a qualsiasi luogo e che continua a stupirmi ovunque io vada. Se pure ci fossero soli tre abitanti in un borgo, essi sarebbero esattamente un letterato, un artista e un filosofo. E se un luogo fosse abitato da meno di tre persone, a esempio una, stai pur certa che quell’unica persona sommerebbe in sé le caratteristiche di tutti e tre i personaggi. Anche perché per vivere da soli, e soprattutto se si vive da soli, c’è bisogno di una preparazione oltremodo al di sopra del normale. C’è bisogno di filosofia, di poesia e di arte: solo in questo modo si può avere la possibilità di sopravvivere.
Sopravvivere alle difficoltà, alla fame e soprattutto al silenzio.
Una classica esperienza di incontro, una di quelle esperienze da manuale l’ho fatta a Rocca San Felice, piccolissimo e scenografico paesino posto sui colli del pre Appenino irpino.
Come al solito di buon mattino mi sono prefissato di allietare la mia giornata andando a fare visita a qualche luogo dell’alta Irpinia. Era da tanto che avevo in mente di ritornare a Rocca, e di rivedere la mefite.
La domenica di fine estate promette bene, l’aria non eccessivamente calda invoglia al buonumore e alle lunghe pedalate fuori porta.

Pedalare è un esercizio del corpo, dell’anima e della mente. È un incontro con i pensieri, ed è un luogo a sé stante, dove il corpo ha un ruolo importante, ma non fondamentale, perché se c’è un carburante che permette al corpo di macinare chilometri, quello è realizzato dalla mente. Durante le pedalate, la mente e l’anima si fondono in un tutt’uno che è interessato solo alla bellezza di ciò che proviene da fuori. La sensazione di effimero del paesaggio impone, come regola ferrea, quella di incamerare, per quanto più possibile, le immagini di paesaggi unici al mondo, che profumano di storia e di bellezza a ogni curva.
(Tratto da “L’Agente della Terra di Mezzo, di Giuseppe Tecce, edito da BookaBook editore)
