Musica in “Storia di un Presidente che si credeva un topo”

C’è un aspetto della mia narrazione che spesso non viene presa in considerazione, ma che, al contrario, è parte integrante del racconto e , anzi, sottende all’intera vicenda umana del protagonista, Andrea.

Si tratta dell’aspetto musicale, ossia della presenza assidua e costante della musica all’interno del racconto. Non si tratta di una questione secondaria o di un di più rispetto alla poetica d’insieme, quanto piuttosto della sottile armonia che mette insieme tutti i personaggi e le vicende del racconto.

Vi faccio una rapida carrellata delle melodie presenti nel libro, con l’augurio che possiate ascoltarle e che possano portarvi completamente nelle rarefatte atmosfere del narrato.

Buon ascolto

Il pezzo che Andrea, ancora umano, ha in mente mentre si trova nel suo ufficio
Il pezzo dei Radiodervish che, nella fantasia di Andrea, si mischia con il pezzo dei Mogwai
La sinfonia che ascolta una volta uscito dalla finestra dopo essersi trasformato in topo
Melodia che torna alla mente di andrea, già topo, durante il cammino
Melodia che Andrea ascolta nel suo percorso verso Napoli
Battiato è la trama e l’ordito dell’intera narrazione
Il pezzo che ascolta la dottoressa Roberta Famiglietti del centro vaccinale sperimentale
L’ultimo pezzo del racconto

Pubblicato da Giuseppe Tecce

Scrittore di saggi e romanzi

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