Oggi vi racconto la storia di un eroe Ucraino, che ha un pezzo di cuore nella nostra città. Si chiama Kazbek, ed è mio cognato.
E’ di origine russa, ed arriva in Ucraina poco prima del 2009, dove ha terminato gli studi giuridici già precedentemente avviati in russia. Si laurea con pieni voti ed entra nella magistratura con la funzione di Procuratore. Viene inviato alla Procura di Alushta, una ridente cittadina di mare, nel sud della Crimea, a pochi kilometri di distanza dalla ben più nota Yalta.
La vita lavorativa si svolge con serietà e regolarità fin quando, sul finire del mese di Febbraio 2014, la Russia occupa, di fatto, la Crimea e con un referendum, più o meno corretto, la annette.
Kazbek è presto preso di mira dalle autorità occupanti ed è costretto ad una rocambolesca fuga notturna che lo porta fino alla capitale Kiev. Arrivato nella capitale il Ministero della Giustizia si stava riorganizzando a causa dei terrtori perduti. Kazbek resta per circa due anni senza lavoro, fino a quando rientra a pieno titolo, in veste di Procuratore, presso la Procura della capitale. Inizia un nuovo percorso lavorativo, che porta avanti con rigoroso rispetto del ruolo rivestito.
Nel Marzo 2020 è protagonista di un episodio che lo riporta agli onori della cronaca. In una fredda notte un automobilista perde il controllo della propria auto e finisce nel fiume Dnepr, nel centro di Kiev. Passando sulla stessa strada, si accorge dei capannelli di persone formatisi nel luogo in cui l’autovettura era uscita di strada. Nel rispetto del proprio ruolo si ferma e trova la disastrosa situazione di un’auto semi sommersa nel fiume con due persone a bordo. Senza pensarci due volte si butta nella scarpata, raggiungendo l’autovettura già parzialmente in acqua. La temperatura era di parecchi gradi sotto lo 0, ma sprezzante del pericolo entra in acqua e facendo leva solo sulla propria forza rompe il vetro del finestrino anteriore, riuscendo ad aprire lo sportello e a tirare fuori le due persone.
Diviene allora un eroe nazionale, il Procuratore che sprezzante del pericolo non tentenna per buttarsi in acqua per salvare due vite umane. Nonostante il momento di gloria, continua imperterrito il proprio lavoro, fino a quando il 24 Febbraio scorso, i russi, le genti della sua stessa terra di origine, entrano in Ucraina per invaderla.
Ancora una volta non scappa via, ma ha le idee chiare sulla parte con cui stare: il paese che lo ha accolto e che è mosso da un forte fermento democratico e che si chiama Ucraina. Entra nella Guardia Nazionale e coordina il suo reparto di riferimento.
Kazbek ha un pezzo di cuore qui, perche la sorella, ed i nipoti vivono proprio nella nostra città, Benevento.
