All’Abbazia del Goleto ritorno ogni tanto, attratto da quell’atmosfera unica che sembra avvolgerla. Questo luogo, fondato nel 1133 da San Guglielmo da Vercelli, si erge solenne tra le verdi distese dell’Irpinia, offrendo rifugio non solo al corpo, ma anche all’anima.
La leggenda narra che l’Abbazia sia stata anche una sede dei Cavalieri Templari, quei monaci guerrieri che, con la loro aura di mistero e il loro impegno nel proteggere i pellegrini in Terra Santa, hanno alimentato storie e fantasie per secoli. Se sia vero o meno, non oserei affermarlo con certezza, ma posso dirvi che camminare tra le sue antiche mura fa risuonare echi di un passato glorioso e avventuroso.
L’Abbazia del Goleto, con la sua architettura che racchiude secoli di storia, dalle navate gotiche ai chiostri che sembrano custodire segreti d’altri tempi, invita alla riflessione e all’introspezione. Ogni angolo, ogni pietra, sembra narrare storie di fede, di ricerca spirituale, di silenzi carichi di preghiera e contemplazione.
E mentre il sole tramonta, tingendo di oro e di fuoco le pietre millenarie, non posso fare a meno di sentirmi parte di qualcosa di più grande, di un filo d’oro tessuto nella trama di una storia che va ben oltre la mia esistenza. Qui, all’Abbazia del Goleto, si respira davvero un’aria magica!
