Care amiche ed amici, caro popolo dell’Ucraina, e cara gente russa che non si è voluta abbandonare alla barbarie,
E’ trascorso un anno, un anno di guerra, di dolore, di morte e di distruzione, dal quel 24 Febbraio.
Il popolo Ucraino non meritava tutto questo, ma è accaduto.
E’ accado di nuovo, nel cuore dell’Europa, della civile vecchia Europa.
I tiranni sono una brutta cosa anche nel XXI secolo, non cambiano mai e prima di morire lasciano sempre una scia di sangue e fetore di morte. E a nulla servono le luci colorate dei moderni social network, per abbellire o addolcire la loro immagine. Un dittatore lo riconosci dal fetore di morte che emana la sua coscienza sporca.
Mi chiamo Fatima e sono una donna russa che ha avuto il coraggio ed anche la possibilità di decidere da quale parte stare. Ed oggi, più che mai, sono dalla parte dei giusti, del popolo Ucraino e della libertà.
La televisione ci ha quasi assuefatti alle tremende immagini che arrivano nelle nostre case, con bombe e missili di cui avevamo sentito parlare solo nei libri di fantascienza, o che avevamo visto solo nei videogiochi.
La guerra adesso è reale.
Era dai brutti accadimenti del 1939, da quando la Germania invase la Polonia, facendo scatenare la seconda guerra mondiale, che non accadeva in Europa che uno stato aggredisse un altro stato sovrano per disintegrarlo, spezzettarlo ed annetterlo. Sembra quasi la trama di un romanzo dell’800, per quanto indietro è stato portato l’orologio della storia. E’ impensabile, almeno per noi europei, che ancora oggi ci siano personaggi come Putin che possano meditare di annettere a se altri paesi. In realtà è la storia che si ripete, ma nel ripetersi della storia, nelle intricate maglie dello spazio e del tempo restano imbrigliate tante, troppe, vite umane. E questo non è più ammissibile.
Un solo uomo ha avuto il potere di decidere le sorti di milioni di persone, sia di quelle del popolo Ucraino, vittima, e sia del popolo russo, in parte carnefice ed in parte vittima della propaganda.
Capite ora l’importanza della democrazia? Vi siete posti la domanda se una cosa del genere possa accadere oggi in Europa? E’ difficilissimo, perché in uno stato di diritto, dove un equilibrato gioco di contrappesi tra i vari poteri dello Stato, è impossibile che una decisione, da cui derivi il destino di milioni di uomini e donne, possa dipendere da una sola persona.
La guerra che si sta combattendo in Ucraina è, al contempo, una guerra importantissima perché a fronteggiarsi non sono solo due popoli, ma due diverse visioni della vita e del mondo. Putin applica la legge del più forte. E’ una sua prerogativa quella di pensare che il più forte, quello che attacca per primo ed annienta l’altro, abbia il diritto di sopraffarlo e di dominarlo. E’ una concezione arcaica del mondo, che ci riporta ancora più indietro nel tempo, forse al medioevo. Le moderne democrazie non possono e non devono tollerare che ciò possa accadere, perché ne va di mezzo la loro stessa sopravvivenza. Se Putin dovesse, malauguratamente, portare a compimento i propri piani, sarebbe una disfatta per il mondo intero, perché altri dittatori potrebbero sentirsi legittimati ad agire nello stesso modo nei confronti dei loro stati confinanti. E cosa accadrebbe a quel punto? Cosa potrebbero ancora fare le democrazie occidentali?
Ma i problemi per l’Europa non sono ancora finiti: sappiamo bene delle mire putiniane nella Transnistria, e sappiamo bene anche dell’ascendente che ha nella Serbia. La Russia di Putin non vuole l’Europa unita e si sta insinuando dentro ai gangli delle istituzioni, a volte nel cuore dell’Europa, per fare cosa?
Il popolo Ucraino sta vivendo il proprio risorgimento, ha detto il nostro Presidente del Consiglio, ma sta combattendo una guerra ben più ampia, per garantire la libertà di tutti gli europei e dell’occidente in generale. Ed è per questo che il popolo Ucraino non può essere lasciato da solo, bisogna far sentire forte la nostra presenza ed il nostro sostegno, perché siamo popoli fratelli.
Gli Ucraini, in tante occasioni, si sono dimostrati più Europei di tanti che lo sono solo per diritto di nascita.
Onore al popolo Ucraino.
Slava Ucraini!
