Vi dono una poesia inedita che mi ha appena inviato l’amico Franco Arminio:
Diteci se quell’uomo pancia a terra
era un bidello, un pensionato, un barbiere,
ci aiuta a rendere più sincera la nostra pena.
Questi cadaveri per terra
sono un ritratto della nostra umanità.
In questi giorni non stiamo abitando il mondo
ma la crudeltà e la menzogna.
L’orrore si è spalancato a oriente
la menzogna attecchisce ovunque,
nulla è più accidentale,
ma il crimine non ci raggiunge
perché ci siamo spenti da tempo,
perché dal nostro piccolo morire
non si vede e non si sente
l’odore del sangue, l’urlo
della paura in chi è calpestato
assieme ai rami, alla neve, al fango.
