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Die GESCHICHTE eines PRÄSIDENTEN der sich für eine MAUS hielt: Ein Mann, eine Maus und ein Virus

Die GESCHICHTE eines PRÄSIDENTEN der sich für eine MAUS hielt: Ein Mann, eine Maus und ein Virus

Andrea, ein ganz normaler Mann, Lehrer und Vorsitzender einer Sozialgenossenschaft, meistert die Tage, in denen die Welt sich ihrer Zerbrechlichkeit bewusst wird.
Das Coronavirus breitet sich aus, Städte leeren sich, Häuser werden doppelt verschlossen. In dieser Schwebe, zwischen endlosen Schlangen vor Supermärkten und nächtlichen Pressekonferenzen, tauchen uralte Ängste, wissenschaftliche Obsessionen, Verschwörungstheorien und sogar mysteriöse Präsenzen auf.
Durch Andreas Augen wird die Pandemie zu einer Reise in die menschliche Unsicherheit, in persönliche und kollektive Ängste und in die Verwirrung einer Gemeinschaft, die zum Widerstand aufgerufen ist.
Ein hybrider Roman, halb Tagebuch, halb Zeugnis und halb philosophische Reflexion, der den Geschmack einer einzigartigen und unwiederholbaren Zeit vermittelt, in der sich jeder von uns mindestens einmal so klein und verletzlich wie eine Maus fühlte.

Racconti dall’Irpinia

Racconti dall’Irpinia

In questa raccolta, Giuseppe Tecce cattura il tempo, dando vita a una narrazione che coniuga l’anima contadina con il mistero, la nostalgia con l’ironia, le narrazioni orali con la letteratura. Il tutto all’interno di una cornice magica e rigogliosa, di natura e di profumi: l’Irpinia. Ci sono storie che non conoscono il tempo, perché sfuggono alla sorte della ragione, insinuandosi nei meandri dello stesso, rendendolo immobile come fa il ghiaccio del mattino quando pervade l’aria. Così i personaggi di questi racconti sono intrappolati in un tempo che non esiste, sospesi in una dimensione onirica, che gli concede di vivere per sempre. I racconti dall’Irpinia sono una raccolta di dodici storie brevi, che hanno il sapore delle fiabe, l’odore del vino e il carattere giocoso dei racconti del Boccaccio. Un viaggio nella provincia interiore d’Italia, dove il tempo si muove a passi lenti, ma le emozioni bruciano ancora vive come fuochi di stoppie d’estate.

A mezz’ora da tutto

A mezz’ora da tutto

A mezz’ora da tutto nasce da una esperienza, in parte culturale e in parte goliardica, vissuta all’interno di un contesto che non è stato mai pienamente né l’uno né l’altro, quanto piuttosto un intreccio tra i due. Il titolo stesso gioca con le distanze, evocando al tempo stesso vicinanza e lontananza, in quella parte di Germania, quella Occidentale, in cui le comunità italiane sembrano essersi insediate con una precisione quasi scientifica, distribuite in modo tale da trovarsi sempre a mezz’ora l’una dall’altra. Dalla prefazione dell’On. Simone Billi

L’inaffondabile

L’inaffondabile

L’inabissamento del Bayesian. Una storia fatta di punti di vista, cambi di scena e opinioni contrastanti. Idee, supposizioni, percezioni e visioni di esperti si scontrano per cercare una risposta, nel tentativo di trovare una spiegazione che possa essere credibile, nella speranza di poter analizzare le questioni infime, e forse indicibili, a cui nessuno riesce a dare una soluzione. Un unico obiettivo: portare alla luce la verità nascosta negli abissi del Mediterraneo. Cos’è successo la notte del 19 agosto? Ispirato alla tragedia del veliero “Bayesian”. Prefazione di Graus Pietro.

Tramonti Occidentali

Tramonti Occidentali

“Tramonti Occidentali” è un romanzo profondamente commovente che racconta le vicende di migrazione, speranza, e sacrificio umano attraverso gli occhi di personaggi indimenticabili. Il libro si apre con la tragica storia di Abdou e di altri migranti che, spinti dalla disperazione e dalla speranza di una vita migliore, intraprendono un viaggio pericoloso attraverso il Mediterraneo su un barcone partito dalla Libia. Il loro sogno di libertà e sicurezza si trasforma in un incubo quando la loro imbarcazione naufraga in mare.

Al centro della narrazione c’è il personaggio di Peppe Moccia, luogotenente e figura simbolica di stabilità nella piccola comunità di Lampedusa. La sua vita viene sconvolta dalla scoperta di Fatima, una bambina sopravvissuta al disastro, aggrappata a una camera d’aria. La spontanea chiamata di “papà” da parte della bambina tocca profondamente Peppe, spingendolo a considerare l’adozione come via per realizzare il suo desiderio inespresso di paternità e per offrire a Fatima una vita migliore.

Il romanzo esplora in modo delicato e profondo il legame che si forma tra Peppe e Fatima, trasformando non solo la vita di lui, ma anche quella della sua famiglia. La presenza della bambina nella loro casa porta una freschezza e una gioia che prima mancavano, risvegliando emozioni e desideri sopiti. Questo breve ma intenso periodo di felicità familiare è descritto con grande sensibilità, mostrando come l’amore possa fiorire anche nelle circostanze più improbabili.

Tuttavia, la narrazione prende una svolta drammatica quando le autorità del Senegal intervengono per richiedere il rimpatrio di Fatima. Questo sviluppo forza Peppe a confrontarsi con la dura realtà delle leggi sull’immigrazione e con il dilemma morale di separarsi dalla bambina che ha iniziato a considerare come figlia. Questa situazione paradossale porta anche a una rivelazione e ad una trasformazione nel suo matrimonio, che fino a quel momento era stato caratterizzato da incomprensioni e distanza emotiva.

“Tramonti Occidentali” lascia il lettore con una riflessione sulla natura delle relazioni umane, sulla complessità delle questioni legate all’immigrazione e sull’imprescindibile bisogno di connessione, amore e appartenenza. Attraverso una narrazione ricca di emozioni e personaggi autentici, il libro pone domande sulla responsabilità individuale di fronte a crisi globali e sulle scelte morali che esternino la nostra umanità.

Il romanzo nasce da una storia di Maurizio Del Greco e sta per diventare un film con la regia dello stesso Maurizio Del Greco.

Ljuba senza scarpe

Ljuba senza scarpe

Ljuba è un giovane genuino, fortemente sofferente per via del modo innaturale di vivere degli altri uomini. La sua vita, invece, è improntata alla semplicità, a partire dal suo rifiuto più brutale dell’utilizzo delle scarpe e del suo disgusto nei confronti degli abiti che però è costretto a indossare per via delle semplici convenzioni sociali: il suo è uno sforzo fermo di avvicinarsi quanto più possibile allo stato naturale e originale della vita. Questo da quando, una volta arrivato in Italia dall’ex Unione Sovietica, ha fatto parte della Rainbow Family: un’organizzazione che gli ha lasciato il segno in maniera permanente, anche dopo essere accorso via. Da allora vive con la sua compagna, Katia, una donna che soffre enormemente per le scelte dell’uomo, ma che gli resta accanto.

Quando una sera, però, la giovane inviterà a cena due loro amici, Milena e Marco, la loro pace indisturbata verrà completamente stravolta: i quattro, nel tentativo di approfondire la loro intimità, inizieranno un gioco di storie e sogni. Ljuba accompagnerà i tre in un incontro paranormale che li segnerà profondamente e cambierà totalmente il corso delle loro vite, i loro pensieri e le loro decisioni, in un accostarsi di realizzazioni, perdite e ritrovamenti.

Con questo romanzo, che segue le linee di un realismo particolare, l’autore racconta il vero come se fosse l’onirico, riportando alla luce l’importanza del contatto con la natura per il superamento delle sofferenze e il raggiungimento della felicità. Il suo approccio alla vita, così come ci viene raccontato nel libro nelle descrizioni dei boschi e delle sue creature che li abitano, è la risposta al più grande interrogativo umano: l’uomo deve tornare quanto più possibile allo stato primitivo e diventare parte della natura in uno scambio reciproco di serenità che renderà inevitabilmente contento il corpo e l’animo umano.

Storia di un Presidente che si credeva un Topo

Storia di un Presidente che si credeva un topo

Andrea è lo storico presidente di una cooperativa sociale di Benevento. La sua routine, divisa tra gli impegni lavorativi e quelli familiari, subisce una battuta d’arresto che coinvolge buona parte della popolazione terrestre: la pandemia causata dal Coronavirus ridisegna le ascisse e le ordinate della quotidianità. Per Andrea è l’inizio di un periodo di forte disorientamento, poichè la sua salute è fragile e il timore del contagio lo porta all’autoreclusione, oltre i confini del lockdown. Quando cominciano a circolare le prime notizie relative a delle sperimentazioni in un istituto di Napoli, cresce in lui una speranza e in parallelo anche una consapevolezza: se fosse un topo, potrebbe avere un canale privilegiato per raggiungere il prezioso vaccino. E a desiderare troppo qualcosa, a volte, si ottengono risultati insperati.

L’Agente della Terra di Mezzo

L’agente della Terra di Mezzo

L’agente della Terra di Mezzo è il diario di un viaggio , sia in senso fisico, utilizzando il mezzo della bicicletta nella terra dei padri e cioè l’Irpinia, e sia di un viaggio interiore, attraversando i sentimenti che mi hanno accompagnato in un rapporto controverso, tra odio e amore, per una terra bellissima e rude nello stesso tempo.

Lo scritto si compone di una prefazione e di 19 capitoli, con una narrazione che non è unica, ma separata in singoli capitoli, cioè ogni singolo capitolo è, di fatto, un breve racconto con un inizio ed una fine.

L’opera, che è stata ispirata dall’operato del poeta irpino Franco Arminio, è il racconto appassionato dell’autore , che , munito di una mountain bike elettrica, ha viaggiato attraverso una parte dell’alta Irpinia, e tra i suoi antichi borghi, che rappresentano i luoghi della sua infanzia, alla riscoperta di una terra ricca di saperi, di sapori e di una intelligenza propria che le permette, di diritto, di proiettarsi con sicurezza verso un futuro più roseo.

Il diario è il completamento di un progetto editoriale, che comprende anche una parte video su YouTube,  che prende il nome di “Due ruote per terre di bellezza”.

Tale progetto è figlio del tempo del COVID, di un tempo in cui rallentata la frenesia dell’epoca consumistica, ci si avvia verso un tempo di riflessione, di pensiero e di ritorno alle origini. Così accade che ci si ritrovi a dover ripensare la vita moderna, a dover ripensare il concetto di vita nelle città e di essere risucchiati vorticosamente dal ritorno alle origini , dove affondano profonde le nostre radici.

Il progetto due ruote per terre di bellezza, ed il relativo diario di viaggio , nasce quale forma di terapia per un tempo buio. Il virus e la malattia ci hanno drasticamente ridimensionati, rimettendoci al giusto posto nel quadro di una natura che è madre e matrigna allo stesso tempo, facendo emergere l’esigenza  di coniugare la frenesia della vita moderna con la qualità della vita stessa,  imponendoci di cambiare radicalmente i nostri stili di vita.

Un progetto che coniuga il sostegno all’ambientalismo, lo stimolo all’utilizzo della bicicletta per la mobilità locale, la promozione della cultura e dei prodotti del territorio, e ultimo ma non ultimo porta on line i nostri paesaggi antichi ed unici.

Questa è la mia cura al disastro economico e psicologico determinato dal virus, i cui effetti devastanti saranno sotto gli occhi di tutti non appena sarà terminata la fase dell’emergenza sanitaria, ed inizierà la fase dell’emergenza dell’anima.

Il Portiere

Il Portiere

“Il portiere” è un’opera corale, dove attraverso dieci racconti, l’autore, descrive dieci personaggi, sempre “portieri in turno di notte” in alberghi sparsi per l’intera penisola. In alcuni episodi, il portiere ne è il protagonista, in altri, l’antagonista, in altri ancora è semplicemente la chiave di volta di un racconto altrimenti privo d’anima.
L’altro filo conduttore dell’opera è il tema della guerra tra Russia ed Ucraina, visto e narrato da diverse angolazioni. Il che contestualizza i racconti all’interno di un periodo storico ben preciso, che oscilla tra la metà di febbraio e la metà di marzo del 2022. Spesso i racconti dei portieri e quelli della guerra si mescolano in un turbinio di emozioni che l’autore cerca di trasmettere attraverso una scrittura semplice e a tratti evocativa.
Uno spaccato della società italiana, che si muove sui binari della vita vissuta in ogni suo aspetto, di notte come di giorno. Uno spaccato fatto di gente comune, di prostitute, delinquenti e uomini di legge.
Tutti i racconti sono irrisolti, lasciando spazio alla fantasia del lettore, affinché si intrecci con quella del narratore, creando delle conclusioni sempre differenti.

I poeti contemporanei 67

La modernità comporta velocità ed estensione: si arriva in un baleno
a tante persone, nei luoghi più diversi e lontani. Può rifiutarsi
a questo la poesia, tenuta così a lungo appartata? Ma la poesia ha
per sua natura la grazia di darsi ad ognuno, di condurlo nell’altrove
della parola destinata a durare e del pensiero che rende chiari e
colmi i giorni della vita.
Così, in questi libri in cammino, nei loro versi, nelle loro frasi,
troveremo il molto che ci portavamo dentro inespresso, la vicinanza
di chi rivelandosi ci rivela a noi stessi. E daremo voce a
sentimenti che fremevano dietro mura di silenzio, traverseremo
mondi che ci appartengono e che mai prima avevamo nemmeno
intravisto. Ognuno di questi libri nasce come un bene comune
e un avvio.

Elio Pecora

Autori:
Maria Botticelli
Stefano Cafro
Alessandra Carletti
Davide Demaria
Maria Galante
Giuseppe Tecce
Donato Tambone

I poeti contemporanei 118

La modernità comporta velocità ed estensione: si arriva in un baleno
a tante persone, nei luoghi più diversi e lontani. Può rifiutarsi
a questo la poesia, tenuta così a lungo appartata? Ma la poesia ha
per sua natura la grazia di darsi ad ognuno, di condurlo nell’altrove
della parola destinata a durare e del pensiero che rende chiari e
colmi i giorni della vita.
Così, in questi libri in cammino, nei loro versi, nelle loro frasi,
troveremo il molto che ci portavamo dentro inespresso, la vicinanza
di chi rivelandosi ci rivela a noi stessi. E daremo voce a
sentimenti che fremevano dietro mura di silenzio, traverseremo
mondi che ci appartengono e che mai prima avevamo nemmeno
intravisto. Ognuno di questi libri nasce come un bene comune
e un avvio.

Elio Pecora

Autori:
Giovanni Bagnariol
Luigi Bilardo
Rosina Chiarelli
Maria Grazia Lupetti
Valerio Maggi
Maria Russo
Lia Sacchini
Salvatrice Sansone
Duccio Scheggi
Patrizia Tabanelli
Giuseppe Tecce
Sabrina Tolve
Giuseppe Urciuoli