Giuseppe Tecce è uno scrittore contemporaneo nato nel 1972 a Benevento, in Italia. Ha pubblicato tre libri fino ad oggi, tra cui “L’agente della Terra di Mezzo” nel 2020, “Storia di un Presidente che si credeva un topo” nel 2021 e “Il Portiere” nel 2022. Le opere di Tecce sono caratterizzate da uno stile letterario ricco di simbolismo e di profonda introspezione psicologica dei personaggi. In particolare, il tema dell’identità e della ricerca di sé stessi è centrale nella sua produzione letteraria. Tecce ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti dalla critica. La sua narrativa, intensa e raffinata, ha ricevuto apprezzamenti critici anche al di fuori del panorama letterario italiano.
Il suo ultimo libro, “Il Portiere”, è una raccolta di dieci racconti brevi ambientati in hotel sparsi per l’Italia; l’azione si svolge sempre di sera o di notte e ha come presenza costante il portiere, una figura che acquista un notevole significato in virtù del suo essere un testimone passivo degli eventi o in altri casi il protagonista. Il leitmotiv che unisce tutte le storie è rappresentato dalla guerra tra l’Ucraina e la Russia: un conflitto ancora in corso che sta destabilizzando gli equilibri europei, e che diventa terreno di confronto e di scontro per tutti i personaggi coinvolti nelle vicende. Giuseppe Tecce imbastisce trame veloci ed avvincenti, e offre anche la possibilità al lettore di metterci del suo: i racconti, infatti, sono concepiti in modo da non avere un finale, affinché possano essere conclusi nella mente di chi li ha letti. Un esercizio interessante per chi ama confrontarsi con la propria fantasia; l’interruzione a volte brusca delle storie lascia un po’ spiazzati ma in realtà è anche affascinante: del resto il libro è dedicato a tutti i sognatori
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