Oggi con la mia mitica compagna di viaggio, “Celestina”, la mia fedele Fiat 500 semi cabrio, siamo arrivati in uno dei più remoti angoli dell’irpinia. In un anfratto stretto tra il Formicoso ed i monti Picentini c’è il bel paese di Lioni, già tristemente famoso per essere uno dei comuni più colpiti dal terremoto del 1980. Oggi, come da sempre, qui si svolgono i riti del fuoco. Riti pagani presi in prestito dalla tradizione cattolica. Riti propiziatori affinché la luce possa vincere sulle tenebre.