Dostoeviskij è stato un ideologo o precursore del nazionalismo russo?

Oltre al concetto di unicità della storia e della cultura russa, vi sono due elementi che possiamo ritrovare in quasi tutti i promotori conservatori dell’Idea Russa: una postura nazionalista e antioccidentale e il perseguimento di un fine escatologico.

Per quanto concerne il primo aspetto, va ricordato che“l’Idea Russa”nacque come reazione tradizionalista alla forzata europeizzazione di Pietro il Grande. La rivoluzione culturale che egli promosse generò uno scisma profondo nel Paese, anzitutto tra Stato e popolo, ma anche tra classi ben istruite e contadini, aprendo in Russia, con un movimento apparentemente innaturale, una “finestra sull’Europa”, Pietro finì per favorire la nascita di un pensiero nazionale originale, attraverso l’opera di Puškin, Dostoevskij e Tolstoj. Nella sua rivelazione identitaria, l’Idea Russa prese pertanto forma rigettando nettamente i valori occidentali e quindi profilandosi da subito più come un’ideologia nazionalista che come un semplice movimento culturale. Si accompagnò infatti alla percezione complottistica di un Occidente che voleva indebolire la Russia perché mal sopportava la sua indipendenza. La riscoperta delle radici valoriali russe fu improntata sin dall’inizio ad un approccio difensivista. L’Idea Russa nacque “in opposizione” a qualcosa di esterno, senza accettare di fare sintesi tra valori diversi, perché espressione di una visione di modernità ispirata a una irredimibile unicità.

In merito al secondo elemento, fu in particolare Nikolaj Berdjaev a parlare di un’Idea Russa dal forte valore escatologico, votata alla trasformazione etica della società. Secondo Berdjaev l’Idea Russa aveva una radice spirituale, per cui “il popolo russo, secondo la sua Idea eterna, non ama l’organizzazione di questa città terrena ed è teso alla Città del Futuro, alla Nuova Gerusalemme”. Ma per Berdjaev la coscienza della Russia, la sua unicità, non era solo religiosa. Era anche messianica. Nel suo pensiero, l’Idea Russa rappresentava una nuova Idea dell’uomo e assortiva sentimenti apocalittici e massimalisti. Era pellegrinaggio spirituale, ascetismo e nichilismo, rimessa in discussione dei valori della storia. Era fede nella definitiva trasfigurazione del mondo intesa come salvezza universale.

In definitiva, partendo da questi aspetti qualificanti, l’Idea Russa promossa dai conservatori si basava sui seguenti princìpi, che sono altrettanti ideologemi: l’unicità (e per molti la superiorità) della cultura, della storia e del percorso di modernizzazione della Russia; una società etica orientata sui “valori ultimi”, sulla verità rivelata (dal cristianesimo o dallo Stato); una più elevata forma di comunità, secondo il modello dei villaggi contadini; un’uguaglianza di risultati e condizioni, non solo di opportunità, nella vita e nelle aspettative del popolo; uno Stato forte, centralizzato e paternalistico, lontano dalle concezioni liberali di stampo europeo; un’opposizione dogmatica all’Occidente e ai suoi valori; una missione universale che sarebbe stata declinata in forme diverse (Terza Roma, panslavismo, eurasianismo) a seconda delle diverse epoche storiche e che, nella sua versione laica, avrebbe aperto lo spazio alla tentazione imperialista di Mosca e alla sua ossessiva ricerca di uno status di grande potenza.

Pubblicato da Giuseppe Tecce

Scrittore di saggi e romanzi

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