Daria Trepova

È stata arrestata Daria Trepova, la ventiseienne sospettata per l’attentato di ieri in un caffè di San Pietroburgo in cui è stato ucciso il blogger Vladlen Tatarsky. Nello scoppio della bomba sono rimaste ferite altre 32 persone, una decina delle quali versa in gravi condizioni in ospedale. La donna avrebbe consegnato materialmente la statuetta piena di esplosivo che pochi minuti dopo è esplosa nel caffè di proprietà del capo della Wagner, Evgenij Prigozhin.

Daria Trepova, nata nel 1997, avrebbe quindi consegnato materialmente la statuetta contenete 300 grammi di tritolo. Era stata già arrestata in passato a manifestazioni per la pace. Vive a Pushkin, non lontano da San Pietroburgo. Se anche fosse stata davvero lei a piazzare la bomba per poi allontanarsi velocemente, resta da capire se abbia fatto tutto da sola o se abbia avuto complici e legami nell’ideazione e nell’attuazione. Per ora non ci sono elementi definitivi, si possono fare solo speculazioni.

Il media russo Mash ha pubblicato un «elenco completo delle vittime» dopo l’esplosione. La più giovane dei feriti è una ragazza di 14 anni: ha riportato una ferita da schegge alla palpebra superiore e all’occhio, una profonda lesione al cranio, abrasioni sulla fronte e commozione cerebrale. La giornalista Tatyana Lyubina ha riportato gravi ferite: una ferita agli occhi, ferite al viso, al collo, al torace e all’addome. Mash scrive che i medici del dipartimento di Oftalmologia stanno lottando per salvarle la vista.

La bomba (ha ferito almeno 32 persone) ha ucciso Tatarsky, pseudonimo di Maksim Fomin, uno dei «corrispondenti di guerra» ultrà di Putin. Il governo russo segue diverse piste, tra queste quella di infiltrati ucraini o una faida nei gruppi di estrema destra, ma al momento non si escludono i primi atti terroristici della resistenza interna.

ll blogger russo rimasto ucciso nell’attentato in un caffè a San Pietroburgo si chiamava Maksim Fomin. Vladlen Tatarsky era lo pseudonimo (il nome deriva da un grande romanzo di Viktor Pelevin).

Era quindi uno dei blogger militari filo-Mosca più seguiti, con centinaia di migliaia di follower, ed era considerato molto vicino al capo dei mercenari Wagner Yevgeny Prigozhin.Secondo l’agenzia Tass «analizzava quotidianamente il corso dell’operazione e dava consigli ai mobilitati». Senza risparmiare critiche per gli insuccessi in battaglia. «L’offensiva nel Donbass – osservava Tatarsky – è ostacolata non solo dalla mancanza di informazioni efficaci dai droni ma anche dalla mancanza di generali di livello».

Pubblicato da Giuseppe Tecce

Scrittore di saggi e romanzi

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: