A casa di Carlo Gesualdo

Tra i monumenti più importanti dell’Irpinia, il castello si trova nel comune di Gesualdo (Av) e, oltre ad essere stato sede di comando dei grandi possedimenti feudali della potente famiglia Gesualdo, fu la dimora del principe Carlo Gesualdo, considerato uno dei padri della musica polifonica moderna, oltre che protagonista del famoso duplice delitto avvenuto a Napoli, a Palazzo San Severo.

L’architettura del castello di Gesualdo

Quattro torrioni circolari, con cortine cinte da rivellini e con corte centrale, delimitano il castello. La facciata del maniero richiama gli schemi architettonici ottocenteschi ma all’interno sono presenti testimonianze di arte gotica e elementi architettonici di stile rinascimentale.
Alla fine del 1500 il Principe Carlo Gesualdo opera un completo rinnovamento della struttura, anche grazie alla sua personalità artistica: fece infatti realizzare il cortile e loggia della torre meridionale, nuovi appartamenti e cucine attrezzate a ospitare una corte rinascimentale.
Venne inoltre realizzata la Sala del teatro e, nel contempo, le stanze e le gallerie furono decorate con pitture manieriste e fiamminghe. Il complesso fu anche abbellito con giardini e fontane.
Dopo ulteriori vari rimaneggiamenti e ormai in rovina, nel 1855 il castello diventa proprietà della famiglia Caccese che realizzò nuovi ambienti, restaurò la facciata e creò il collegamento tra il castello e piazza Neviera.

Carlo Gesualdo, il principe dei musici
Carlo Gesualdo, noto come Gesualdo da Venosa (Venosa, 8 marzo 1566 – Gesualdo, 8 settembre 1613), è stato un compositore italiano, appartenente alla nobile famiglia napoletana dei Gesualdo. Lo zio, da parte di madre, era il famoso cardinale e arcivescovo Carlo Borromeo, noto come San Carlo. Gesualdo fu principe di Venosa, conte di Conza e signore di Gesualdo.

Il suo nome è legato alla musica e in particolare alla musica polifonica: fu infatti compositore di madrigali e di musica sacra ed è considerato uno dei principali innovatori del linguaggio musicale.

Secondo alcuni, Carlo Gesualdo è da considerarsi il più importante madrigalista del suo tempo.
Gesualdo, dal XX secolo, ispirò, oltre ad alcuni compositori moderni, anche la realizzazione di fiction e drammi musicali. Il principe è famoso anche per essersi macchiato del delitto della prima moglie (che era anche sua cugina), Maria d’Avalos, con l’amante di lei, Fabrizio Carafa, duca d’Andria e conte di Ruvo; l’omicidio avvenne a Napoli, a Palazzo San Severo (Palazzo di Sangro), in vico San Domenico Maggiore.

Carlo Gesualdo, nonostante la legge giustificasse l’atroce delitto compiuto, si rifugiò nella fortezza di Gesualdo (il Castello di Gesualdo) ma dopo tre anni e quattro mesi si sposò a Ferrara con Eleonora d’Este. Successivamente tornò a Napoli e poi definitivamente a Gesualdo in cui fece costruire tre chiese e due conventi: uno per i Domenicani e uno per i Cappuccini. Nel castello fece realizzare, tra l’altro, un teatro per la rappresentazione delle sue opere ed una stamperia per la pubblicazione dei testi musicali. In questo modo il castello di Gesualdo divenne uno tra i più importanti centri musicali del tempo, frequentato da appassionati e letterati, tra cui anche Torquato Tasso.

Pubblicato da Giuseppe Tecce

Scrittore di saggi e romanzi

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