È dai tempi del fascismo e della seconda guerra mondiale che non si vedeva un Papa così mediocre come quello attuale.
Spesso ci si chiede come sia stato possibile, durante l’epoca fascista e nazista e durante la seconda guerra mondiale, l’insorgere di un meccanismo che abbia stritolato le vite di milioni di ebrei.
Oggi vediamo la stessa mediocrità in opera. Il Papa, che molti vedono come l’unico mediatore possibile per la pace nell’est Europa, continua a non dire una sola parola contro la Russia di Putin. Parla genericamente di pace e di necessità di accordi per evitare l’escalation della guerra nucleare. Non una parola su Bucha e sugli altri numerosi massacri perpetrati dai russi. Dice di imparare dalla storia, ma credo che la storia lui l’abbia imparata bene: restare nella mediocrità, non prendere posizione e magari fare qualche preghierina.
Sulla sua scia la sinistra italiana si è completamente annullata in un movimento pacifista avulso dalla realtà.
Sia ben chiaro, tutti vogliamo la pace, ma deve essere ben chiaro che la pace non può essere fatta sulla pelle del popolo Ucraino, barbaramente assalito dai russi e massacrato senza pietà.
Fino a quando non vi sarà chiarezza su chi sono i carnefici e chi le vittime, sarà difficile parlare di una vera pace.
Dunque si scenda in piazza per la pace, ma con le idee più chiare: si chieda a Putin di ritirarsi da tutti i territori occupati, compresa la Crimea, e solo allora ci si potrà sedere al tavolo della pace per quantificare i danni che dovrà pagare all’Ucraina. E poi, solo poi, si potrà parlare di vero disarmo nucleare. Le armi vanno distrutte in tempo di pace, non quando qualcuno deve difendersi.
Caro Papa, caccia gli attributi, prendi posizione e cambia la storia.
